"Chiunque passa è considerato,
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
Ci sono momenti in cui la crescita si fa sentire, momenti in cui riusciamo a percepire il cambiamento dentro di noi. Come una sensazione di movimento, come se per un attimo potessimo sentire la strada sotto di noi che scivola via, per un istante ci avvolge l’odore di erba nuova e piante da riconoscere. Quando lavo i piatti e mi perdo a guardare fuori dalla finestra una città nuova, che diventerà presto familiare. Quando sto andando a un colloquio di lavoro, quando preparo i documenti per andare a vedermela con della burocrazia. Quando passo davanti al college che presto frequenterò. Quando mangio in salotto, sul divano, invece che a una tavola apparecchiata, quando riempio il bicchiere direttamente dal rubinetto invece di avere una bottiglia d’acqua sul tavolo. Ogni periodo di vita si distingue per colori, odori, musiche che quando incontriamo per strada ci ricordano il passato. Renato è l’infanzia, con l’odore di fieno e i colori della natura. Mannoia è la pre-adolescenza, con il cielo azzurro e le promesse di non diventare grandi. I Paramore sono la prima adolescenza, con l’odore del fuoco e il buio di un corridoio. Guns ’n’ Roses, Skillet, Rise Against accompagnano l’adolescenza, con colori visti controluce in barattoli e l’odore di terra. Halestorm, Pop Evil e Tchaikovsky mi portano alla fine dell’adolescenza, i colori si liberano nell’aria e l’odore di inchiostro invade le narici . Ora ho bisogno di nuove musiche, perché i colori stanno già diventando pastello e matita, carboncino e sogni, gli odori sono puliti e nuovi e aspettano una colonna sonora. Ci sono momenti in cui siamo consapevoli della nostra crescita, sono attimi di meraviglia verso noi stessi e verso la natura umana. Sono attimi che ti fanno pensare a chi vive i momenti della crescita di un altro individuo e ti fanno sperare che un giorno sarai bravo a ricordarli e apprezzarli come tua madre ha fatto con i tuoi. Dovremmo prenderci una pausa in queste occasioni, per apprezzare chi siamo e la strada che abbiamo percorso, per guardare al passato come possibilità per il futuro. Dovremmo fermarci a pensare che in questo preciso istante siamo il futuro realizzato di un bambino che da piccolo ha creduto e temuto e sperato. In ogni momento siamo un successo, siamo il sogno di una versione passata di noi, una versione che ha saputo spianare la strada per ciò che siamo adesso. La bambina che sono stata sarebbe fiera di me, penso. Sarebbe impressionata dalla scherma medievale, felice di sapere quante volte ho cavalcato nel vento, soddisfatta dei miei risultati in scrittura, sorpresa dai miei viaggi, eccitata dalle scogliere che ho esplorato e i cieli che ho vissuto. Si guarderebbe intorno con meraviglia in questo nuovo paese e amerebbe il parco dietro casa, sarebbe contenta di sapere che ho ancora una mountain bike e non una city bike. L’adolescente che ero potrebbe smettere di combattersi se sapesse dove mi ha portata il viaggio, ma nessuno scontro che ho avuto con me stessa è mai riuscito a buttarmi giù. Io medesima non sono riuscita a scoraggiarmi ed è anche grazie a quell’adolescente che si dava battaglia e riusciva a resistere a se stessa che ora sono qui. Dovremmo prenderci un momento, ogni tanto, per apprezzare tutto ciò che siamo stati, ciò che abbiamo amato e odiato di noi stessi, perché è parte di ciò che siamo ora ed è la nostra crescita. Guardo i vestiti sulla sedia e mi sento crescere, e so che andrò nel mondo domani con la forza di tutte le persone che sono stata e di tutti i sogni che ho inseguito, so che anche in questo momento sto aggiungendo forza alla persona che sarò.
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Sara
Aspirante giornalista, blogger, scrittrice e viaggiatrice. Categorie
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