"Chiunque passa è considerato,
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
Il mio percorso è nato attraverso i miei fratelli. Cinque anni fa loro finivano le elementari, io frequentavo la quinta ginnasio (secondo anno di superiori al Liceo Classico), quell’anno siamo venuti a conoscenza della possibilità di fare homeschooling. È stata la richiesta dei miei fratelli che ha dato il via al nostro percorso HS come famiglia. Inizialmente supportavo i miei fratelli e difendevo la loro scelta davanti a parenti ottusi o adulti presuntuosi, ma non mi passava per la testa di studiare la grammatica del greco antico da sola – follia. In prima liceo (terza superiore) sono iniziate seriamente le mie considerazioni personali sull’homeschooling. Io sono sempre andata bene a scuola, non mi sono mai trovata in un ambiente insopportabile o ingestibile, ma è sempre mancato qualcosa. Mia madre mi ha passato l’amore per il sapere e sono sempre stata entusiasta di imparare, da bambina amavo l’apprendimento. Piano piano la scuola ha rovinato l’esperienza e la curiosità naturale. Ha iniziato a mancare la sorpresa. Durante quel terzo anno ho partecipato a un progetto dedicato a scuole superiori europee che mi ha permesso di visitare la Catalogna. Atterrati a Barcellona, siamo usciti dall’aeroporto e abbiamo attraversato la città in autobus, diretti a Olot – un piccolo paese ai piedi dei Pirenei. Io ero entusiasta, gli occhi appiccicati al finestrino per cogliere più dettagli che potevo. Indicavo in continuazione qualcosa alla mia compagna di classe, lei sospirava e annoiata mi chiedeva che mai ci fosse di così entusiasmante. Cosa c’è di entusiasmante in palazzi, case come tante altre e persone per strada che sono vestite come noi, niente culture strane o palazzi troppo esotici? Per me tutto era stupendo, non perché particolarmente bello o diverso da ciò che ho a casa mia, ma perché qualcosa di nuovo da vedere e assorbire. Perché non avevo mai percorso quelle strade, perché ognuno di quegli edifici rappresentava una nuova esperienza. Come poteva la mia compagna non vederlo? Come poteva non sentire quell’immensa curiosità che viene semplicemente nel trovarsi in un posto mai visto prima? Mancava la capacità di sorprendersi. Al suo posto, un’abitudine grigia che succhiava via luce dalla scena, lasciando una foto opaca e scolorita al suo posto. Una volta, a scuola, mi trovavo seduta sul muretto della palestra con un’altra compagna mentre il resto della classe faceva ginnastica. A un certo punto ho espresso un’opinione sulla lezione di astronomia che si era appena conclusa l’ora precedente, dicendo quanto mi fosse piaciuta e quanto mi avesse incuriosito l’esistenza di stelle del genere – penso mi riferissi alle vagabonde, ma potrei sbagliarmi. Lei non mi ha lasciato finire di parlare, commentando che l’argomento era noioso e non aveva voglia di stare a sentire un’altra lezione. Adesso le stelle sono noiose. Dopo aver ispirato capolavori di poesia e essere state protagoniste in tante opere d’arte e lavori letterari, sono state scartate e messe da parte come noiose. Scoprire cose nuove sembra essere noioso, nulla di che. Perché? Dov’è finita la capacità di sorprendersi? La scuola offre lezioni basate sugli stessi programmi omologati per tutti, insegna nozioni vuote e sterili invece di trasmettere conoscenza viva. Ogni scuola è diversa, ma guardando i ragazzi scolarizzati questo si deduce dell’istituzione scolastica. Io dovevo impegnarmi sempre più faticosamente per mantenere i colori e la luce nel mio apprendimento, per non lasciare che la scuola li attenuasse e umiliasse con concetti privi di passione. L’homeschooling era la possibilità di un percorso diverso, mio, adatto all’individuo che sono. Non scegliere l’homeschooling sembrava sempre di più un tradimento della persona che sono. Nel momento in cui vengo a conoscenza di un percorso più adatto a me come individuo, sembra sbagliato rimanere sul sentiero tracciato solo perché è più comodo. La scuola era una scelta comoda per me, non avevo problemi con lo studio, ero una degli studenti migliori della scuola e la mia classe non era poi così terribile. Avrei potuto facilmente “tirare avanti” altri due anni – come in moltissimi mi hanno raccomandato di fare –, sopportare lo stress e il nervosismo causato dal sistema scolastico e diplomarmi “come fanno tutti”. Ma la scelta comoda spesso e volentieri non è la scelta giusta. Per me, l’homeschooling è la scelta giusta, la scuola era semmai il ripiego e non mi bastava più dopo aver conosciuto l’altra opzione. Si sopravvive alla scuola, ma io voglio vivere il mio apprendimento. Come ho detto, il nostro percorso di famiglia è iniziato con i miei fratelli gemelli. Seguite la nostra famiglia e leggete la storia dei gemelli su Scuola "Iqbal e Malala".
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Gli homeschooler in Italia sono sempre di più. Questo nuovo anno ha già chiamato in causa l’educazione parentale sui giornali, al cinema, in disegni di legge.
Come accade quando una piccola realtà comincia a guadagnare visibilità, le domande aumentano, le risposte eludono le ricerche e la disinformazione è tanta. Oggi sempre più persone scrivono e parlano dell’educazione parentale, spesso senza conoscerla. D’altronde è difficile “conoscere” una realtà che include così tanti gruppi diversi di persone. Questo blog vuole unirsi a quelli già conosciuti per offrire qualche informazione di prima mano in più. La comunità homeschooler italiana attuale è composta principalmente da ragazzini in età da elementari e medie, pochi quelli sopra i 15 anni e ancora meno i maggiorenni. Ma ogni bambino cresce e le domande delle famiglie si fanno più difficili da rispondere. Finché i dubbi riguardano la legislazione o le risorse per lo studio a casa, le risposte abbondano. Ma quando iniziamo a interrogarci sul futuro di questi homeschooler, le informazioni sono poche. “Che futuro c’è per questi ragazzi che non rientrano nel sistema scolastico?” Io non pretendo di avere la risposta, ma offro una fonte diretta. Sono una ragazza homeschooler di 19 anni e sto costruendo il mio futuro. In questo blog parlerò del mio percorso, nella speranza che la mia esperienza possa essere una risorsa per altri. Presto inizierò a pubblicare articoli per raccontare la strada che ho già percorso e quella lungo cui mi sto incamminando. Al momento mi sto preparando per trasferirmi a Glasgow inseguendo il sogno di diventare giornalista. |
Sara
Aspirante giornalista, blogger, scrittrice e viaggiatrice. Categorie
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