Disagi che siamo abituati ad associare agli adulti ricadono sugli adolescenti in quel malato sistema che è la scuola Si denunciano, sempre più spesso, i disagi di ansia e depressione degli adolescenti. Anoressia, bulimia, bassa autostima e autolesionismo sono sempre più frequenti tra i ragazzi. I crimini di abuso sessuale commessi da adolescenti si fanno sempre più numerosi. I suicidi giovanili arrivano ad essere tra le tre cause principali di morte nei giovani.
Lo si legge sui giornali, lo si osserva sui Social, a volte lo si sente dai ragazzi stessi. Gli adolescenti risentono moltissimo della società. E il sistema scolastico è parte fondamentale e presente della società, specialmente è la parte della società più vicina e sentita dai ragazzi. I ragazzi vivono nella scuola, ogni loro bisogno sociale è delegato alla scuola, persino la famiglia è passata in secondo piano nella loro vita da quando i genitori hanno lasciato alla scuola il compito completo di educare e crescere i loro figli. Ma nella scuola il bullismo e la pressione sugli studenti sono in crescita, un ambiente sempre meno sano si prepara ad avvolgere le nuove generazioni. Fin dalle elementari i bambini ricevono pressioni per verifiche e interrogazioni, subiscono forme di bullismo nei corridoi, sono sminuiti dal valore che un voto pretende di attribuire all’individuo stesso che è lo studente. Così ansia, depressione, autolesionismo, bassa autostima, fobie e disagi che sembrerebbe assurdo associare a dei bambini si allargano fino alla pre-adolescenza. E negli adolescenti il problema si fa sempre più grave, il rischio sempre più grande. Nelle scuole la storia, piena di sangue e violenza, viene insegnata in modo distaccato, come nozioni fredde, come fossero eventi che non ci riguardano a livello umano. E la violenza, così insegnata con leggerezza, non viene invece trattata sul piano umano che ci riguarda da vicino. Non viene trattata la violenza attuale del nostro mondo, non vengono denunciati gli abusi del nostro oggi. E così i ragazzi si abituano alla violenza, familiarizzano con essa, e diventano più propensi ad essa. I crimini di abuso sessuale commessi da adolescenti sono sempre più frequenti, sempre più terrificanti. I ragazzi vengono avvicinati alla violenza senza che ne venga loro insegnato l’orrore. Tutto questo sfocia nei casi estremi, sottovalutati, davanti a cui la gente sbuffa e sostiene che i motivi veri siano altri. Secondo un articolo pubblicato sulla Stampa, il suicidio giovanile rappresenta il 12% dei suicidi in Italia, una percentuale preoccupante e in crescita. Sul sito per la prevenzione del suicidio si legge, “In tutte le nazioni, il suicidio è attualmente tra le prime tre cause di morte nella fascia di età 15-34 anni, infatti, pur riguardando tutte le fasce di età, a tutt’oggi è un fenomeno che interessa maggiormente i giovani”. Sembra assurdo parlare di ragazzini che si suicidano per motivi legati alla scuola, eppure è la nostra realtà, sempre più pressante, sempre più pericolosa. Oggi dovremmo forse smettere di cucire toppe e iniziare a denunciare le gravi colpe e conseguenze del sistema scolastico malato che portiamo avanti mentre chiudiamo gli occhi sulle vittime che si lascia dietro. Sara Lovallo 19 anni, scrittrice, blogger e aspirante giornalista.
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