"Chiunque passa è considerato,
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
Si parla di nuovo di college, le differenze con l’Italia continuano ad aumentare. Prima che iniziasse il corso uno dei miei compagni ha portato avanti una campagna a livello nazionale per poter accedere al titolo di studio del corso nonostante l’impossibilità di fare shorthand, stenografia. A causa di una paralisi cerebrale i suoi movimenti non gli permettono di scrivere stenografia. All’inizio di quest’anno questa condizione gli avrebbe impedito di passare il corso, ma Kyle è riuscito a far sentire la sua storia organizzando una campagna efficiente e ottenendo l’attenzione dei media. Il risultato è stato incredibile e nazionale: stenografia non è più obbligatoria per passare corsi di giornalismo. Questa svolta è avvenuta d’estate, quindi all’inizio del corso il college stava ancora aspettando le nuove direttive. Poco più di una settimana fa siamo stati informati che Kyle ha accesso a un framework diverso in cui potrà ottenere il nostro stesso titolo di studio senza dover fare stenografia. Per ottenere lo stesso numero di crediti sono state aggiunte delle lezioni, ovviamente obbligatorie per lui e introdotte come obbligatorie anche per noi. La classe si è lamentata quasi all’unanimità di due cose: stenografia per noi sarebbe rimasta obbligatoria al fine di passare il corso e le extra classes sarebbero state a presenza obbligatoria per tutti, non solo per Kyle. In risposta i nostri professori hanno chiesto alla responsabile del curriculum di venire a parlare con noi per offrirci la possibilità di avere una discussione con chi prende le decisioni e dare il nostro feedback. Le richieste dei miei compagni erano che 1) le lezioni extra non fossero obbligatorie, 2) i crediti ottenuti dalle lezioni extra potessero essere usati come backup in caso si fallisse stenografia. All’inizio queste richieste sono state rifiutate dalla responsabile del curriculum. Ha accettato di considerare la possibilità di non rendere obbligatoria la presenza alle extra classes visto che le ragioni si basavano su problemi di orario con il lavoro per molti studenti. Ma, alla richiesta di usare i crediti delle lezioni extra per sostituire quelli di stenografia in caso di fallimento, ha ricordato che il corso specificava chiaramente di essere basato su stenografia e che era stato fatto presente a tutti all’ammissione che shorthand sarebbe stata indispensabile per essere promossi. La sua risposta mi sembrava legittima e sensata, ma non ha soddisfatto i miei compagni. La rappresentante ha anche avuto la sfortuna di lasciarsi sfuggire una frase infelice – per gli standard anglosassoni almeno. Ha voluto far presente che questa conversazione non era una normale occorrenza, specificando che in genere gli studenti non sono interrogati per quanto riguarda decisioni a livello di curriculum (organizzazione del corso). Non c’è bisogno di dire che la precisazione non è piaciuta molto alla classe. In ogni caso, alla fine dell’incontro ha accettato di portare le nostre richieste al suo superiore, chiedendo che ognuno di noi le mandasse una e-mail con il nostro feedback personale. Qualche giorno fa è tornata in classe per annunciare che tutte le nostre richieste sono state approvate. Stenografia non è obbligatoria per passare il corso e i crediti extra possono essere usati come backup per una materia fallita, le lezioni extra inoltre non sono obbligatorie. Non c’è bisogno che io faccia un paragone con una situazione simile in Italia – certamente ne avete tutti un’idea. Passiamo alla seconda sorpresa della settimana.
NCTJ è il consiglio nazionale per la preparazione di giornalisti. Sono i pezzi grossi, quelli che hanno l’ultima parola sull’insegnamento del giornalismo. Ogni anno incontrano i rappresentanti degli studenti a Londra. Gli studenti scelti hanno il compito di mantenere rapporti con il consiglio e passare il feedback degli studenti del corso. Chi vi sembra più adatto ad essere portavoce nazionale per l’intero corso, uno studente di lingua inglese o uno studente internazionale che si è trasferito nel Regno Unito da meno di un anno e non ha mai prima parlato l’inglese come lingua di ogni giorno? In Italia non ci si pone nemmeno la domanda, nella stragrande maggioranza dei casi uno studente straniero non passerebbe nemmeno per la testa. Spesso gli studenti stranieri sono messi in secondo piano persino per selezioni regionali o progetti di media importanza. In Italia. Qui in Scozia ho ricevuto una mail dalla coordinatrice del corso che chiedeva se me la sentissi di essere rappresentante. Ho prontamente accettato con entusiasmo e ieri ho avuto la conferma: sono rappresentante degli studenti nel consiglio studentesco nazionale per NCTJ e a febbraio andrò a Londra per partecipare all'incontro annuale. E ancora una volta realizzo che non sono più in Italia.
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Sara
Aspirante giornalista, blogger, scrittrice e viaggiatrice. Categorie
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