"Chiunque passa è considerato,
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
chiunque si ferma è considerato,
neppure uno può fallire."
- Walt Whitman
Cos’ho fatto in quest’ultimo mese? Le attività non sono sembrate tante e il brutto tempo praticamente costante ha portato molta noia – sebbene il clima poco umido permetta di uscire nella pioggia senza ammalarsi, per raggiungere qualsiasi posto la distanza è piuttosto lunga da casa e andare in bici tra pioggia e salite non è molto piacevole. Per questo con la pioggia sono stata principalmente in casa, ma la noia ha portato a scoperte e riflessioni. Questa settimana sono di nuovo in ufficio a lavorare, ma nell'ultimo periodo ho passato giornate intere a mandare curricula (vorrei far notare che Writer segnala la parola curricula come sbagliata) di qua e di là alla ricerca di un part time per quando inizia il corso al college. Qualche giorno fa ho mandato la richiesta di iscrizione all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e di recente ho comprato i libri di testo per il college. Nelle rare giornate di sole ho fatto un salto in centro, fermandomi in qualche bar o facendo una camminata (biciclettata) sul lungofiume. Ma quando il brutto tempo mi ha spinto a rifugiarmi in casa, la noia si è fatta sentire. In genere non è un problema rimanere attivi e creativi anche dentro quattro mura, ma con l’inizio del corso così vicino volevo evitare di cominciare lunghe attività che avrei dovuto interrompere. A tratti ho cercato di sfogliare i libri di testo per familiarizzare con le materie, ho letto, ho provato a scrivere qualche storia. Poi però, in seguito a qualche giorno di assenza totale di ispirazione e un po’ di blocco dello scrittore, ho ceduto alle serie TV. Sotto insistenza di un’amica ho cominciato Brooklyn nine nine – serie divertente e molto migliore di programmi come How I met your mother o altre sitcom con comicità piuttosto banale – e ho finito per fare del binge-watching (che, per chi non lo sapesse, vuol dire guardare tante puntate una dopo l’altra). Alle serie TV si sono aggiunti i Social Media e a questi il collaudo delle applicazioni per smartphone che gli insegnanti del college ci hanno chiesto di scaricare (app per video e social journalism), in aggiunta qualche gioco sul cellulare. Alcuni giorni sono passati con una noia nutrita da attività volte a combatterla che si dimostravano noiose esse stesse. Poi il logos. La discussione vera e propria era avvenuta qualche giorno addietro, con la stessa amica che mi ha consigliato la serie TV, ma il tema mi ritornava sempre in mente: i giovani e i Social. In uno dei tanti momenti in cui ripensavo a quella conversazione, ecco il logos, l’inizio della fine per il blocco dello scrittore. Un’idea per un articolo che ha portato a una ricerca online, all’inizio breve e senza scintilla, ma ripetuta in seguito a numerosi schemi disegnati su quaderni, post-it, fogli elettronici, applicazioni per la creazione di schemi mentali. Schemi inutili di per sé, ma la cui ripetizione ha stimolato una ricerca più approfondita sull’argomento. I Social Media provocano dipendenza al pari delle droghe più comuni. Vari articoli scientifici spiegano come i Social stimolino la produzione di dopamina nel cervello, come il loro effetto sia veloce e quindi causi dipendenza. Articoli che parlano della depressione che segue la dipendenza e di tutti gli effetti negativi di un uso eccessivo dei Social Network: pigrizia, deficit in attenzione, memoria, apprendimento, motivazione, autostima, creatività. Questa ricerca mi ha portato ad ampliare il campo e informarmi sulla naturale produzione di dopamina e i suoi effetti positivi sul corpo, riguardo alla natura della depressione e i suoi sintomi fisici e ha indirizzato il mio focus sulla psicologia. Con questa nuova ispirazione sono tornata a scrivere, ma ho anche deciso di riorganizzare le mie attività. Un periodo di irritante, seppur breve, inattività mi ha reso più consapevole dei processi creativi e di cosa stimola la mia creatività. Ho chiuso la scheda web di una nuova puntata e iniziato nuove ricerche, cominciato un corso online – ero restia perché il college si avvicina, ma il fascino dell’apprendimento ha avuto la meglio –, ho ignorato il cellulare e scarabocchiato schemi ripetitivi fino a che non ne è nata una frase. L’ispirazione è mutevole e a tratti lunatica, ma la creatività può essere stimolata. Familiarizzare con la propria creatività è essere consapevoli della nostra febbre d’immortalità, il nostro Eros platonico. “[…] c’è chi resta incinto nello spirito, più che nel corpo. Incinto, sì, della cosa di cui è naturale che resti incinto lo spirito, per poi partorirla. Che è questa cosa? Il pensiero, con le altre doti.”
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Sara
Aspirante giornalista, blogger, scrittrice e viaggiatrice. Categorie
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